L’ipnosi nello sport: in cosa consiste e quali sono i suoi benefici

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Quando pensiamo all’ipnosi, una delle immagini che ci viene in mente è quella del pendolo che oscilla. Se pensiamo alla tv, potremmo aver visto persone in balìa di un illusionista fare cose strane o imbarazzanti. In realtà, l’ipnosi è uno stato naturale che sperimentiamo spesso nelle nostre giornate senza rendercene conto: basta svolgere un’attività che ci assorba in maniera tale da farci dimenticare tutto il resto (leggere un libro, guardare un film, ascoltare musica, essere sovrappensiero). Possiamo quindi definirla come un’alterazione della coscienza.
La cosa interessante è che, mentre ci troviamo in questa condizione, possiamo sbloccare risorse che neanche sappiamo di avere. L’ipnosi può essere utile per modificare i nostri schemi comportamentali e raggiungere diversi obiettivi: sradicare cattive abitudini (per esempio può aiutare a smettere di fumare), ottenere prestazioni migliori. In questo articolo approfondiremo la sua applicazione allo sport. 
immagine: ipnosi – alterazione di coscienza / foto di Ben White - Unsplash

Concentrazione rilassata, fiducia in sé, immaginazione. Tutto a un livello superiore

La preparazione mentale dell’atleta è importante tanto quanto quella fisica. Abbiamo già visto come le emozioni (stress, ansia) e i pensieri (positivi o negativi) giochino un ruolo fondamentale nella prestazione sportiva agonistica. In questo quadro, l’ipnosi rappresenta un ulteriore strumento di autocontrollo emotivo e mentale prima, durante e dopo il gesto atletico, con ricadute anche fisiche.
Nello specifico:
immagine: ipnosi nello sport – flow / Foto di Markus Spiske - Unsplash
  • supporta la tecnica dell’imagery. L’ipnosi può rendere più vivida l’immaginazione; proprio l’immaginazione è al centro della visualizzazione mentale dell’atleta della sua performance (imagery). L’imagery è una tecnica di preparazione atletica mentale che rafforza la connessione cervello-muscoli; potenzia le abilità motorie, compreso il recupero dopo un infortunio. Si tratta quindi di un effetto indiretto dell’ipnosi sulle prestazioni, ma comunque importante: più la visualizzazione durante l’imagery è colorata, realistica e coinvolgente, più l’atleta ne trarrà beneficio.
  • migliora la regolazione emotiva. Il processo ipnotico è fatto di diverse fasi: rilassamento, imagery, induzione dell’ipnosi, regressione (per esempio immaginare di scendere i gradini di una scala) e individuazione del trigger. Il trigger è l’innesco - sonoro, visivo o comportamentale - di una certa risposta, fisica o mentale. Se l’atleta sa riconoscere il trigger che lo fa sentire concentrato, rilassato, sicuro, può usarlo per controllare emozioni e pensieri non funzionali alla prestazione agonistica (paura, stress, ansia, mancanza di autostima).

L’ipnosi è una pratica sicura?

Assolutamente sì, per varie ragioni. Un timore diffuso è di perdere il controllo di se stessi durante l’ipnosi. In realtà è vero l’esatto contrario: la persona che si sottopone a questo trattamento fa attenzione a tutto ciò che accade dentro di sé. Il ritmo dei suoi pensieri rallenta, in modo da osservarli uno a uno. 
immagine: ipnosi pratica sicura / Foto di MK Hamilton - Unsplash

Inoltre, non è possibile ipnotizzare qualcuno contro la sua volontà; paziente e ipnoterapeuta stabiliscono prima di iniziare cosa indagare con l’ipnosi. Durante la pratica, la voce del terapeuta suggerisce alla persona sotto ipnosi delle azioni mentali da compiere per trarre il massimo beneficio da questa esperienza. Il paziente può interromperla in qualsiasi momento, basta che apra gli occhi.