Mancanza di autostima: da cosa deriva e come affrontarla

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Con il termine autostima si intende una stima, una valutazione che il soggetto compie di se stesso. Gli indici che ci portano a formulare questo giudizio sono diversi: vanno dall’ambiente circoscritto, come la famiglia, a quello allargato, come la scuola, dove le affermazioni e le modalità di insegnanti, allenatori e compagni diventano molto importanti per la costruzione della fiducia in noi stessi.
Ognuno è diverso, ma ci sono delle tendenze comportamentali comuni che possono aiutarci a capire se davanti a noi c’è una persona con o senza autostima.

Caratteristiche dei soggetti con e senza autostima

Il soggetto con una buona autostima:
  • è ottimista, pensa di riuscire ad affrontare le difficoltà;
  • non si arrende di fronte agli insuccessi;
  • è equilibrato nell’attribuzione delle cause dei fallimenti: sa di non poter controllare tutte le variabili, ma non le considera neppure tutte esterne a sé;
  • ha uno stile comunicativo assertivo: sa esprimere i propri bisogni e desideri senza imporli;
  • riesce a regolare le proprie emozioni;
  • ha un dialogo interiore positivo.
Al contrario, il soggetto con scarsa o nulla autostima:
  • crede che non riuscirà a portare a termine i propri impegni;
  • si avvilisce di fronte alle difficoltà, perché non si sente in grado di affrontarle;
  • gli insuccessi rinforzano il giudizio negativo che ha di sé;
  • non attribuisce in maniera adeguata i risultati delle proprie azioni: se qualcosa va secondo le sue aspettative è per merito della fortuna o dell’aiuto di qualcuno, se non funziona è tutta responsabilità sua;
  • spesso ha paura di esprimere i propri desideri e bisogni, perché pensa non siano importanti;
  • viene sopraffatto dalle emozioni, risultando introverso o troppo aggressivo;
  • ha un dialogo interiore demotivante.
persone con bassa o scarsa autostima / credits: Evan Clark

Come si può rimediare alla mancanza di autostima?

Questa situazione esistenziale può cambiare attraverso un costante allenamento interiore: non possiamo aspettarci che le convinzioni errate su noi stessi svaniscano con qualche regola - specialmente se è da tanto tempo che ce le portiamo dentro -, ma la costanza nell’allenare la nostra mente e la nostra psiche a guardare le situazioni da una nuova prospettiva può senza dubbio aiutarci a risanare un po’ la nostra autostima.

1. Stabilire un nuovo dialogo interiore

autostima - nuovo dialogo interiore / credits: Sylvain Reygaerts
Prima di tutto è necessario riconoscere quale sia il nostro dialogo interiore, dobbiamo cioè capire che tipo di pensieri automatici ci attraversano la mente di fronte a un disagio: questi, infatti hanno una profonda ricaduta sulle reazioni e sull’umore con cui affronteremo (o subiremo) una difficoltà.
Una volta riconosciuti questi pensieri, dovremo esercitarci a sostituirli con suggerimenti più utili: un pensiero che ci perdoni, ci consoli o ci motivi ad andare avanti.

All’inizio questo nuovo dialogo con noi stessi potrebbe suonarci finto, poco spontaneo: è del tutto normale, se fino a poco prima ci siamo giudicati negativamente!
Con il tempo però interiorizzeremo un’immagine di noi stessi nuova e più clemente: saremo sempre meno interessati al confronto con standard irraggiungibili di perfezione, mentre inizieremo a fare una valutazione completa della nostra persona, riconoscendoci punti di forza e di debolezza.
Un atteggiamento più comprensivo ci aiuta anche a guardare con occhi nuovi e a dare il giusto peso alla nostra idea di successo e di fallimento (aspetto che incide molto sull’opinione che abbiamo di noi stessi), come sostiene lo scrittore Alain de Botton nel suo intervento per TED.

2. Trovare il coraggio di esprimere noi stessi

autostima - saper osare / credits: Joshua Earle
Lo stesso lavoro mentale dovremo rivolgerlo agli altri: avere una bassa autostima ci porta a idealizzare le persone con cui siamo a contatto, vedendone solo gli aspetti positivi; difficilmente pensiamo che un individuo molto competente in alcuni ambiti potrebbe aver bisogno di aiuto in altre situazioni, proprio come noi.

Non riusciamo a capire che anche gli altri possono avere le nostre stesse difficoltà e che quindi non siamo inferiori a nessuno, pertanto anche questa pratica all’inizio andrà svolta come un esercizio da interiorizzare nel tempo.

Infine dovremo iniziare a osare:
  • nel dire quello che preferiamo (nuovo pensiero automatico: è importante per gli altri conoscerti meglio)
  • nel dire di no (nessuno ti volterà le spalle per questo)
  • nel buttarci in un’impresa (hai tutte le capacità per scommettere su te stesso e, se le cose andranno diversamente da come ti aspettavi, hai comunque tutte le capacità per incassare il colpo e ripartire)
Questa fase è la più faticosa di tutto il percorso, se non crediamo in noi stessi e non riconosciamo il nostro valore; ecco perché è importante premiarci quando vinciamo una piccola grande sfida con noi stessi e prenderci cura di noi con piccoli gesti che ci fanno sentire gradevoli ai nostri occhi.

Einstein diceva: “È strano vedere come la gente faccia sempre le stesse cose aspettandosi risultati diversi”. Cambiare non è facile, è molto impegnativo. Non esistono regole d’oro per riguadagnare la propria autostima, ma modificare alcuni nostri pensieri e comportamenti è un primo passo per cominciare a sentirci soddisfatti di noi stessi.

Vuoi fare un percorso per recuperare la tua autostima? Parliamone insieme.